Ambiente

Distretto del ‘bio’
ampliato a Brescia:
“Volere delle aziende”

CASALMAGGIORE – Citato ma non interpellato, il partenariato che ha proposto il Distretto con capofila il GAL Oglio Po esprime alcune precisazioni in merito al tema del biologico organizzato in un distretto con fulcro nel comprensorio casalasco-viadanese e allargato a tre provincie: oltre a Cremona e Mantova, anche Brescia. “La scelta di proporre un distretto agro-alimentare di qualitĂ  – si legge nel comunicato – è il risultato di un percorso che ha visto l’adesione di 32 imprese, piccole e grandi, e il lavoro dell’UniversitĂ  Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. Alla base del progetto, i bisogni espressi dalle aziende e la loro visione di prospettiva: nata dall’area Oglio Po, l’iniziativa si è ampliata alla provincia di Brescia grazie alla collaborazione giĂ  in essere tra le aziende agricole locali e le imprese del bresciano, segnalata dalle stesse come un’occasione in termini di cooperazione imprenditoriale e territoriale”. “Allo stesso modo – prosegue la nota – è stata considerata come ricchezza la diversitĂ  di dimensioni tra le imprese: i piccolissimi produttori ortofrutticoli dell’aggregazione, per esempio, hanno riconosciuto nel progetto l’opportunitĂ  di risolvere le criticitĂ  di destagionalizzazione e di conferimento del prodotto nell’ambito delle relazioni con aziende piĂą strutturate”. “Per l’agro-alimentare, l’orientamento non è dunque riferito solo al prodotto, quanto alla certificazione di qualitĂ  del biologico, con tutte le declinazioni caratteristiche di questo settore: la sensibilitĂ  all’ambiente e all’educazione alimentare, gli aspetti culturali di solidarietĂ  sociale e di attenzione alle condizioni lavorative, l’impegno a promuovere nuovi modelli di sostenibilitĂ . Il fatto che questo sia condiviso da tre territori provinciali è stato considerato come un imperdibile valore aggiunto: sollecitare politiche di sostenibilitĂ  su tre territori in modo sinergico non può che ampliare l’efficacia delle politiche stesse”.

“Tale approccio ha ricevuto il supporto di diversi portatori di interesse: le CCIAA di Cremona e di Mantova, tutte le associazioni di categoria agricola (Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, Confagricoltura Mantova, CIA Cremona, CIA Mantova; Coldiretti Cremona; Coldiretti Mantova; Coldiretti Brescia, UPA Brescia; le rappresentanze del mondo imprenditoriale (Confcommercio Cremona; Confcommercio Mantova; Confcooperative Cremona), due province (Cremona e Mantova); 13 enti locali; e realtĂ  quali la Federazione Strada dei Vini e dei Sapori di Lombardia; GAS, Parchi Regionali. La disponibilitĂ  all’intesa con il proposto distretto rurale è stata espressa in numerose occasioni e anche nell’ultima in ordine di tempo, durante l’incontro presso l’Assessore Regionale Gianni Fava. Allo stesso modo, un concetto è sempre stato prioritario per il partenariato del GAL: dimensioni e provenienza territoriale delle imprese non possono determinare un giudizio di fattibilitĂ  su un progetto di rete, dal momento che è sulla base della rete che il progetto viene costruito”.

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