Maroni all’Oglio Po
Chi diserta (per protesta)
e chi manifesta
Nella foto Maroni, oggi in visita all’Oglio Po
CASALMAGGIORE – La visita di Roberto Maroni, governatore di Regione Lombardia, all’ospedale Oglio Po di Casalmaggiore venerdì pomeriggio scatena da alcune parti anche la protesta dei sindaci del territorio. Una protesta che coinvolge in particolare i sindaci del Cremasco, che temono che l’ospedale di Crema possa perdere la propria autonomia con la nuova riforma sanitaria, e anche di quelli del territorio viadanese, con il previsto passaggio della Asl di Viadana sotto Cremona e i conseguenti problemi logistici per i cittadini della zona.
Curiosamente alcuni sindaci del viadanese diserteranno l’incontro sempre come forma di protesta: chi sarĂ presente però, quasi certamente, non mancherĂ di sollevare qualche critica. Di fatto l’Oglio Po sarĂ dunque il teatro di una visita che mira a spiegare perchĂ© di questa riforma – che se tutto andrĂ come sembra passerĂ con i voti del consiglio regionale al Pirellone martedì prossimo – non bisogna avere paura e perchĂ© addirittura, secondo lo stesso Maroni, sarĂ migliorativa rispetto alla geografia precedente.
A fare infuriare i sindaci, per il momento, non è tanto il contenuto del documento che sarĂ illustrato nel dettaglio anche dal presidente della Commissione SanitĂ di Regione Lombardia Fabio Rizzi, consigliere regionale della Lega Nord, quanto il fatto che la decisione sia stata presa dall’alto, senza considerare il parere dei sindaci dei piccoli o grandi comuni coinvolti. Maroni, che nel tardo pomeriggio di venerdì sarĂ anche a Mantova, altra cittĂ baricentro della nuova riforma, che sarĂ associata a Cremona nella nuova Agenzia per la Tutela della Salute, arriverĂ a Casalmaggiore alle 15 e per quell’ora il presidio cremasco e quello casalasco-viadanese – è il caso di tenere distinte le due questioni perchĂ© di problemi differenti si tratta – dovrebbero giĂ essere attivi davanti all’ingresso dell’Oglio Po. Insomma si preannuncia un pomeriggio caldo, e non soltanto per il clima.
Giovanni Gardani
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