Cronaca

Ferrovie, ponti, strade: il Green New Deal di Legambiente Lombardia guarda all'Oglio Po

"Per troppo tempo - conclude Barbara Meggetto - tante opere indispensabili nella maglia territoriale sono state accantonate, tenute in ostaggio di una ideologia di gigantismo infrastrutturale, dannoso per l’ambiente".

MILANO – Lo hanno denominato Green New Deal, quelli di Legambiente: si tratta di un insieme di dieci opere prioritarie in Lombardia indicate per il 2020. Un contributo al Governo e al dibattito pubblico “per migliorare la qualitĂ  della vita, recuperare ritardi nelle infrastrutture e produrre un salto di qualitĂ  nella modernità”. Il territorio Casalasco è interessato da ben quattro interventi su un totale di dieci.

“La Lombardia è una delle regioni che vanta le piĂą importanti eccellenze nel campo dell’innovazione, eppure proprio qui si registrano tra i piĂą i grandi sprechi di risorse per opere incompiute, mobilitĂ  interrotta, infrastrutture obsolete e insicure, progettazioni che non tengono conto dei reali bisogni del territorio ma solo degli interessi economici degli appaltatori – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Il futuro della Lombardia è necessariamente legato alla riqualificazione delle strade e dei ponti esistenti e al miglioramento delle connessioni ferroviarie, quando al contrario in Regione si continua a tenere in vita progetti di grandi opere stradali e autostradali impattanti e inutili”.

Ritornano, nell’elenco, due linee ferroviarie tristemente note nel comprensorio. “La Brescia-Parma, che non è in grado di accogliere materiale rotabile ‘pesante’ dei nuovi treni passeggeri e dei convogli merci a causa della vetustĂ  della sede ferroviaria e dei manufatti, e che per di piĂą non è elettrificata; la Mantova-Codogno su cui l’adeguamento e il raddoppio della linea consentirebbe di aumentare frequenza e puntualitĂ , oltre che di svolgere in modo accettabile il trasporto merci”.

“Altre prioritĂ  – si legge – per migliorare la viabilitĂ  congestionata riguardano la riqualificazione della SP 10 Cremona-Mantova. Anche i ponti in Lombardia soffrono di fragilitĂ  strutturali, in particolare quelli sui fiumi Po e Ticino: usura del tempo e dei materiali con cui sono costruiti ne hanno causato vari cedimenti strutturali, che hanno compromesso la stabilitĂ  dei piloni. Le discussioni sulle alternative autostradali al Ponte della Becca sul Po (autostrada Broni-Mortara), o ai Ponti di San Daniele (CR) e di Viadana (MN) (le autostrade TiBre e Cremona-Mantova), hanno fatto perdere molto tempo e risorse alla messa in sicurezza di queste infrastrutture”.

“Per troppo tempo – conclude Barbara Meggetto – tante opere indispensabili nella maglia territoriale sono state accantonate, tenute in ostaggio di una ideologia di gigantismo infrastrutturale, dannoso per l’ambiente e velleitario sotto il profilo della sostenibilitĂ  economica: ora è il momento di mettere in fila le vere prioritĂ , e di farlo gettando definitivamente alle spine anche opere inutili come la autostrada Cremona-Mantova, la Pedemontana e la Vigevano-Malpensa, per concentrarsi invece sulla messa in sicurezza di queste infrastrutture”.

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