Cronaca

Coronavirus, Bozzetti difende la decisione del cda del Busi: "Prima di tutto il bene e la salute degli ospiti"

“Sicuramente stiamo improvvisando - spiega Bozzetti - perché mai è stata vissuta un’esperienza del genere. Quanto alle spiegazioni utili, siamo a disposizione per darne via telefono. Proprio perché comprendiamo la preoccupazione dei famigliari, abbiamo dedicato loro uno sportello telefonico".

CASALMAGGIORE – Roberta Bozzetti, presidente dl Cda della Fondazione Busi di Casalmaggiore, risponde alle critiche dei parenti circa il divieto di accesso e di visita alla struttura. “Credo sia giusto dare una risposta a chi non ha apprezzato la linea fin qui adottata, anche se non sarĂ  ahimè risolutiva. La decisione di chiudere – spiega Bozzetti – è stata valutata con molta attenzione e non senza apprensione. Non è naturale impedire a un famigliare di fare visita al proprio parente; è inoltre complicato non potere contare sul prezioso aiuto di molti che frequentano il Busi quotidianamente”.

“Siamo in zona gialla – prosegue Bozzetti – e proprio per questo si è deciso di fronteggiare l’evento straordinario con qualche giorno di vantaggio; abbiamo a disposizione un numero di dispositivi di protezione adeguato per i nostri dipendenti, ma non avremmo scorte sufficienti per tutti i visitatori. Rispetto agli operatori parlare di garanzie sarebbe inopportuni, ma non ve ne sono in alcun ambito a questo punto; tuttavia la decisione è stata condivisa da moltissime strutture del territorio, sulla base di valutazioni fatte da chi proviene dall’ambito sanitario e che manifesta apprensione per l’anziano. Non dimentichiamo che per i nostri residenti anche una comune influenza è pericolosa”.

“Sicuramente stiamo improvvisando – spiega Bozzetti – perchĂ© mai è stata vissuta un’esperienza del genere. Quanto alle spiegazioni utili, siamo a disposizione per darne via telefono. Proprio perchĂ© comprendiamo la preoccupazione dei famigliari, abbiamo dedicato loro uno sportello telefonico dalle 11 alle 12.30, cui poter fare riferimento per qualsiasi informazione, mentre per le urgenze restano a disposizione sia la direzione sanitaria che il coordinatore di struttura. Il Centro Diurno è rimasto aperto fino a martedì, ma con accesso indipendente rispetto a quello principale e limitazione delle attivitĂ  ai soli locali del Diurno; i fornitori hanno ricevuto comunicazione di consegnare i documenti di trasporto al di fuori della struttura, giĂ  da domenica scorsa. Alla domanda se tutto ciò possa essere garanzia di evitare qualsiasi contagio, la risposta è no. Il 2 marzo ci sarĂ  una nuova riunione di ARSAC e per allora faremo le giuste valutazioni”.

“Molti famigliari hanno apprezzato la nostra linea – conclude Bozzetti – non senza dispiacere. Sono state chiuse scuole e chiese nelle zone gialle, non possiamo chiudere l’RSA ma dobbiamo fare del nostro meglio per proteggerle. La decisione, per quando impopolare, è stata presa da tutti noi, quindi le facce sono molte, ma visto l’incarico che ho ricevuto è giusto che sia io a rispondere”.

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