Un milione di mascherine dalla Cina: il 'ponte' lo crea un pool milanese guidato da un casalasco
"Una soluzione interessante perché “a livello economico - spiega Bertoglio - nessuno di noi vuole guadagnarci e distribuiamo semplicemente il prodotto al prezzo di fabbrica. Confrontandolo con i prezzi che girano in questo momento, è di due terzi inferiore alla media, proprio perché non ha ricariche". GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
Un ponte diretto con la Cina, nazione con la quale da anni hanno intessuto rapporti commerciali: prima si parlava di televisori ed elettrodomestici di vario genere, adesso invece il discorso si attualizza e si passa alle mascherine per tenere lontano il Coronavirus. Un ponte creato da un imprenditore e altri tre professionisti di settore, di stanza a Milano, che però hanno un legame molto forte con il Casalasco: Mauro Bertoglio, l’imprenditore, è infatti nato e cresciuto a Casalmaggiore prima di trasferirsi nella metropoli meneghina per motivi di lavoro e per famiglia.
L’opportunitĂ che arriva da Milano e dallo stesso Bertoglio è interessante e importante in questa fase storica di emergenza sanitaria per tutta la Lombardia. Lo stesso infatti ha giĂ fatto arrivare in Italia un milione di pezzi di mascherine certificate e che rispondono a pieno ai requisiti necessari per rientrare tra i presidi sanitari individuali. GiĂ sono state richieste da aziende e imprese di tutta Italia per i propri dipendenti e anche da Casalmaggiore l’Azienda Farmaceutica Municipale ha preso informazioni. Una soluzione interessante perchĂ© “a livello economico – spiega Bertoglio – nessuno di noi vuole guadagnarci e distribuiamo semplicemente il prodotto al prezzo di fabbrica. Confrontandolo con i prezzi che girano in questo momento, è di due terzi inferiore alla media, proprio perchĂ© non ha ricariche”.
In buona sostanza il pool milanese di professionisti fa soltanto da tramite per lo sdoganamento e per la consegna dalla Cina, per la precisione da una fabbrica che ha la potenzialitĂ , essendo ormai rodata da anni di lavoro in stile “catena di montaggio”, per fare arrivare anche 10 milioni di pezzi in Italia. Si tratta di mascherine KN95, di qualitĂ perchĂ© prodotte in una nazione che le utilizza molto spesso (e non solo in situazioni di emergenza). L’unico problema, comunque aggirabile, è la quantitĂ dei pezzi: gli stock, infatti, sono da 50mila pezzi: troppi, per esempio, per un comune medio-piccolo, come quelli che si trovano in provincia di Cremona, ma se ospedali, case di riposo, farmacie e comuni (senza dimenticare i supermercati per il proprio personale, ad esempio) unissero le forze, ecco che il maxi acquisto potrebbe essere perfezionato e, a quel punto, basterebbe poi organizzarsi localmente per la distribuzione. Insomma, un’opportunitĂ seria e da prendere in considerazione, ora che le mascherine sono presidi quasi introvabili e spesso soggetti ad antipatici sovrapprezzi. Per informazioni è possibile contattare la mail: bertogliomauro9@gmail.com.
Giovanni Gardani