Reddito di Cittadinanza, a percepirlo oltre 6mila cremonesi Ma i Puc ancora non partono
Forse complici il lockdown e un fraintendimento circa lâintroduzione della sospensione degli obblighi per i beneficiari dellâRdC fino al 17 luglio 2020, infatti, di questi progetti ne sono stati attivati 126 in tutta Italia (dati aggiornati al 6 luglio 2020, nda), di cui 21 in Lombardia e nessuno in provincia di Cremona.
Sono 3.575 le domande complessive di Reddito e Pensione di Cittadinanza accolte in provincia di Cremona, che rappresentano lo 0,3% a livello nazionale. Si tratta di quasi il 57% (56,92%) del totale delle domande presentate nel nostro territorio (6.260). In lavorazione, però, oltre alle domande decadute (513) e respinte o cancellate (2.115), ce ne sono altre 570. Questo secondo gli ultimi dati disponibili sul sito dellâINPS e relativi a maggio 2020. Tra RdC e PdC sono 3.062 i nuclei coinvolti per un totale di 6.948 persone, la maggior parte delle quali (6.500) sono percettori del Reddito di Cittadinanza. Lâimporto mensile medio del RdC è di 474,66 euro, mentre quello della Pensione di Cittadinanza è di 211,16 euro.
Tra le condizionalitĂ per non essere esclusi dalla percezione dellâRdC, câè anche lâobbligo di aderire ai Puc (Progetti utili alla collettivitĂ , una sorta di âlavori socialmente utiliâ, nda). Divenuti operativi a tutti gli effetti dallo scorso 22 febbraio, i beneficiari avrebbero avuto lâobbligo, se chiamati, di parteciparvi, nel Comune di residenza, per almeno 8 ore (e fino a 16 ore) settimanali. Sempre che venissero attivati. Forse complici il lockdown e un fraintendimento circa lâintroduzione della sospensione degli obblighi per i beneficiari dellâRdC fino al 17 luglio 2020, infatti, di questi progetti ne sono stati attivati 126 in tutta Italia (dati aggiornati al 6 luglio 2020, nda), di cui 21 in Lombardia e nessuno in provincia di Cremona, come risulta da unâanalisi dei dati pubblicati dalla piattaforma Gepi (Gestione per lâInclusione Sociale, nda) gestita direttamente dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Dallâassessorato ai Servizi Sociali del Comune di Cremona sottolineano che a frenare lâattivazione dei progetti câè stata proprio lâemergenza sanitaria. Gli atti, secondo quanto fanno sapere dallâAmministrazione, erano giĂ stati predisposti, ma poi tutto si è fermato per il coronavirus ritenendo che non si potessero bandire. GiĂ fatta anche una ricognizione con quanti si renderanno disponibili ad attivare questi progetti, con il bando che sarĂ distrettuale: ad occuparsene sarĂ infatti lâAzienda Sociale Cremonese. Sulla stessa lunghezza dâonda anche il Comune di Crema, come spiega lâassessore al Welfare e alle Politiche Sociali Michele Gennuso: âNe abbiamo discusso, ma fino al 17 luglio non si può fare nulla. Dobbiamo verificare e siamo in una fase di attesa in cui stiamo cercando di capire come dobbiamo muoverci dopo quella data. Si può fare una riflessione se sia uno strumento da utilizzare e, nel caso, comeâ.
A norma di legge, però, nulla impedisce di bandire o attivare progetti. Nel frattempo, infatti, altri Comuni hanno deciso di proporre Puc durante questi mesi, sia prima che dopo lâintroduzione della sospensione degli obblighi per i beneficiari. Alcuni, come nel caso di Cittiglio (Varese), prenderanno il via anche dopo lâestate (1° settembre), mentre altri hanno la data di inizio fissata giĂ a marzo, come a Gambara (dove ne sono stati presentati tre), appena al di lĂ del confine tra la provincia di Cremona e quella di Brescia. A Mantova invece è stato attivato un Puc per la pulizia e la sanificazione delle aree attrezzate destinate allâinfanzia presenti nei parchi e nei giardini pubblici della cittĂ .
Secondo il consigliere regionale Marco Degli Angeli (Movimento 5 Stelle) esiste una âpreclusione ideologicaâ verso lâRdC: âIl decreto è in vigore da mesi, ma questi progetti utili alla collettivitĂ latitano. PerchĂŠ gli enti locali non li bandiscono? Non hanno bisogno di rinforzi gratuiti? Eppure il personale spesso mancaâ. âNon vorrei â conclude Degli Angeli â che per qualcuno, questo continuo temporeggiare, sia un modo per boicottare il Reddito di cittadinanza, cosĂŹ da non poter mostrare allâopinione pubblica risultati tangibili di questa misura di dignitĂ e dimostrare che i percettori del reddito sono persone perbene che sono semplicemente in difficoltĂ economicaâ.
Luca Nolli, consigliere comunale a Cremona sempre in quota M5s, sottolinea che, nel caso cittadino, non crede âci sia la volontĂ di boicottare questo strumentoâ da parte dellâAmministrazione comunale, ma spiega: âIn generale, ho ricevuto diverse segnalazioni di difficoltĂ da parte di persone che percepiscono lâRdC nel contattare il Comune e nel sapere cosa fare. Mi sembra che ci sia una mancanza di risorse, volontĂ o capacitĂ nellâaffrontare seriamente queste difficoltĂ . I problemi dellâorganizzazione dei servizi sociali a Cremona ci sono e si erano manifestati giĂ in campagna elettorale: ora vanno affrontatiâ.
mtaino