Casalmaggiore ha perso un gigante: si è spento Primo Ferrari, fondò la Padania
Ferrari fondò nel 1952 la Icla (poi Padania) e poi nel 1969 la Sterilgarda a Castiglione delle Stiviere. Ricordava infatti che “latte è pianura, è campagna”, spiegando che proprio per questi i dipendenti di Padania sono quasi tutti del territorio. Ferrari si distinse in particolare per lungimiranza.

CASALMAGGIORE – Casalmaggiore mercoledì mattina si è svegliata un po’ più povera: si è spento infatti, all’età di 93 anni (ne avrebbe compiuti 94 fra un paio di mesi) Primo Ferrari, uno dei primi grandi imprenditori che investì proprio nel comune casalese. Primo Ferrari può infatti essere a ragione considerato come il fondatore di Padania E’ Più, colosso nella produzione del latte.
Anche se in pensione da anni, non rinunciava un solo giorno a seguire da vicino le due aziende che fondò e delle quali era presidente: oltre alla Padania Alimenti di Casalmaggiore, ricordiamo infatti anche la Sterilgarda di Castiglione. In una intervista al quotidiano “Cronaca” di sei anni fa, Ferrari ricordava come tutto cominciò. “Ci vuole un po’ di coraggio, un po’ di sana follia e ovviamente fiducia. Lo vede quel quadro (disse all’epoca dell’intervista indicando un quadro, dove un personaggio intabarrato trascina un bidone di latte, ndr)? Quella era la distribuzione di una volta. In campagna funzionava con questi bidoni trascinati da carrettini. In città, negli anni ’50, era invece partita la distribuzione in bottiglie del latte pastorizzato. Prima era latte crudo. Dunque, ricapitolando, il bidone era il simbolo della campagna, del piccolo centro, la bottiglia quello della città: noi abbiamo cercato di spostare il vetro in città…”.
L’avventura di Ferrari partì nel maggio 1952 dall’Icla, Industria Casalasca Latte Alimentare. Venne cioè creata una centralina di distribuzione del latte a Casalmaggiore. Due soci, qualche finanziatore, con sede in via XX settembre: la Padania nacque ufficialmente nel 1986, da un cambio nome. Nel 1990 si spostò nella sede attuale, lungo la strada Castelnovese, perché l’azienda cresceva esponenzialmente e serviva maggiore spazio. “Siamo partiti da pochi agricoltori locali, una decina di stalle del casalasco – ricordava Ferrari nell’intervista – . Compravamo da lì il latte: poi sono cresciuti i quantitativi, il lavoro, la modernizzazione. Ma l’azienda è sempre rimasta una Srl come alle origini: privati e indipendenti, con cinque soci, tuttora, quasi come alle origini. Ora l’orizzonte è cremonese e mantovano, non più solo casalasco o a cavallo dell’Oglio-Po. Ma è normale, sono cambiate anche le dimensioni delle stalle che confluiscono. Dal boom alla crisi non credo sia mai venuta meno la filosofia del territorio”.
Ferrari, che nel mentre nel 1969 fondò la Sterilgarda a Castiglione delle Stiviere, ricordava infatti che “latte è pianura, è campagna”, spiegando che proprio per questi i dipendenti di Padania sono quasi tutti del territorio. Luigi Ghisini, attuale patron di Padania E’ Più, partì proprio dall’Icla e, in un’azienda cresciuta proprio sul rapporto di grande stima a fiducia reciproca, venne scelto da Ferrari perché degno di rivestire l’importante incarico, che tuttora svolge.
Ferrari si distinse in particolare per lungimiranza: fu tra i primi a investire nel Tetrapack, la cosiddetta bottiglia di carta, molto moderna all’epoca. Una frase, sempre estrapolata di quella intervista, forse riassume al meglio chi era Primo Ferrari, che qui raccontò il segreto del successo e della scalata. “Mi ha aiutato, mi ha spinto, il mio essere conservatore. Oggi vedi grandi industriali che si fanno lo yacht, la mega-villa, eccetera eccetera: io ogni utile ho preferito re-investirlo nella mia azienda”. Due anni fa morì la moglie di Primo, Lia Sassi. Oggi Primo Ferrari lascia il figlio Giampaolo, la cognata Elda, i nipoti e parenti tutti. E soprattutto un grande vuoto nella città che ha contribuito a fare conoscere sul palcoscenico della grande industria.
I funerali, a cura delle onoranze funebri Roffia, si svolgeranno a Casalmaggiore venerdì alle ore 10 partendo dall’abitazione di via Adua 11 per l’Abbaziale di Santo Stefano. La salma sarà poi tumulata al cimitero di Colorno. Un particolare ringraziamento della famiglia va al dott. Alessandro Tei per le premurose cure prestate. Il Santo Rosario verrà recitato presso l’abitazione giovedì alle ore 20.30.
Giovanni Gardani