Casalmaggiore celebra il suo più grande pittore: una mostra regionale su Giuseppe Diotti
Proprio nell’anniversario dell'istituzione del Museo Diotti di Casalmaggiore in cifra tonda, l’amministrazione comunale ha pensato di promuovere una mostra che partirà il prossimo 28 ottobre, durerà fino al 28 gennaio 2018 e che è stata presentata sabato mattina in sala consiliare.

CASALMAGGIORE – Ci sono figure che in una comunità lasciano il segno. Giuseppe Diotti, ad esempio, nato a Casalmaggiore nel 1779 e qui morto nel 1846, è stato una personalità talmente poliedrica e dirompente a livello culturale e pittorico da espandere i propri orizzonti, il proprio nome e anche quello di Casalmaggiore un po’ in tutta la Lombardia. Perché questo a lui è intitolata la locale scuola media e per questo dieci anni fa Casalmaggiore decise di istituire il Museo Diotti, uno dei due presenti in città con il Museo del Bijou.
Ecco allora che, proprio nell’anniversario in cifra tonda, l’amministrazione comunale ha pensato di promuovere una mostra che partirà il prossimo 28 ottobre, durerà fino al 28 gennaio 2018 e che è stata presentata sabato. Un progetto ambizioso e importante, per il maggior pittore della storia locale, una mostra, dal titolo evocativo “Giuseppe Diotti, primo pittore lombardo”, che avrà il valore aggiunto di tenersi nel palazzo che fu dimora e studio del pittore e rappresenterà, più in generale, un’occasione per promuovere il Museo Diotti e le sue attività al di fuori del territorio. A presentare il progetto sabato mattina in sala consiliare a Casalmaggiore (proprio qui al Diotti si deve il quadro principale “Il giuramento di Pontida”) sono stati Valter Rosa, casalese che presiede il comitato scientifico che ha promosso la mostra, Roberta Ronda come responsabile del settore Cultura del comune, Pamela Carena, assessore alla Cultura e naturalmente il sindaco Filippo Bongiovanni, oltre ai professori Mori, Elisabetta Ghidini e Abele Zani, che aumenteranno il legame con Casalmaggiore, con riferimento al Polo Romani, alla media Diotti e all’associazione culturale Il Torrione.
L’AUTORE – Protagonista del tardo neoclassicismo, Giuseppe Diotti, molto bravo nel disegno prima che come pittore, ha insegnato per oltre trent’anni all’Accademia Carrara di Bergamo, formando una scuola pittorica che nei primi decenni dell’Ottocento costituì, per metodo didattico e come vivaio di talenti, una valida alternativa alla più rinomata Accademia di Brera. Il titolo della mostra “primo pittore lombardo” attinge ad una definizione del critico Defendente Sacchi che riconobbe all’artista, per la sua epoca, un primato oggettivo nella ripresa dell’antica tecnica dell’affresco e nel campo della pittura sacra. È dall’ormai lontano 1991 – quando si tenne alla Galleria Lorenzelli di Bergamo una memorabile mostra sul Diotti curata da Renzo Mangili – che non viene dedicata un’esposizione monografica all’artista, pur a fronte di nuovi studi e dell’individuazione di opere inedite. Lo stesso Mangili fa parte oggi del Comitato scientifico di questa mostra, a cui competono la definizione del progetto e la stesura dei saggi in catalogo. Presieduto da Valter Rosa, Conservatore del Museo, il Comitato è composto da alcuni dei maggiori esperti di arte dell’Ottocento, rappresentanti di prestigiose istituzione pubbliche lombarde: oltre a Valter Rosa, Chiara Nenci e Francesca Valli dell’Accademia di Brera; Mario Marubbi del Museo Civico Ala Ponzone di Cremona; Paolo Plebani, Cristina Rodeschini e Giovanni Valagussa dell’Accademia Carrara di Bergamo; Roberta D’Adda dei Musei Civici di Brescia; Marco Albertario dell’Accademia Tadini di Lovere, oltre a storici dell’arte casalaschi quali Maria Adelaide Donzelli e Marco Orlandi.
I MUSEI – Le istituzioni museali sopra citate sono le stesse a cui sono state richieste in prestito le opere di Diotti che andranno ad integrare quelle già inserite nel percorso museale. Altri prestiti sono stati richiesti al Museo Civico di Lodi, alla Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia e alla Pinacoteca di Brera di Milano, oltre che a numerosi collezionisti privati. Il piano espositivo, che si articolerà negli spazi della casa-atelier e in alcune sale della Galleria d’arte moderna, conta 114 opere fra dipinti, disegni, stampe e libri. All’interno della produzione del Diotti uno spazio apposito avranno la pittura di storia e d’ispirazione letteraria, attraverso apposite sezioni di approfondimento, fra cui una dedicata al tema dantesco dell’Ugolino, un tema a cui Diotti cominciò a lavorare già nel periodo del Pensionato romano e che lo accompagna fino alla maturità. Sarà inoltre “ricostruita” la collezione di stampe che Diotti conservava nella sua casa.
GLI ITINERARI – Se per i prestiti ci si è rivolti a istituzioni museali e collezionisti, il progetto ha scelto d’altra parte di valorizzare alcune importanti opere del Diotti presenti in chiese e palazzi, promuovendone la fruizione in sede: sono stati pensati intorno alla mostra alcuni itinerari che consentiranno di apprezzare le opere nel contesto per la quali furono realizzate. Oltre ad un itinerario casalasco in cui entreranno il Palazzo Municipale col Giuramento di Pontida, il Duomo di Santo Stefano, Palazzo Favagrossa e il villino Diotti di Rivarolo del Re, è stato definito il circuito degli Itinerari diotteschi in Lombardia, che tocca le province lombarde in cui Diotti operò nel corso della sua vita. Le varie località sono collocate prevalentemente lungo l’asse Casalmaggiore-Cremona-Bergamo che Diotti percorse per decenni per ragioni familiari e d’amicizia, oltre che di lavoro, con appendici a Lodi, nelle valli bergamasche, sul lago d’Iseo e a Brescia.
Queste le tappe degli Itinerari, tutti collegati alla storia personale, privata e artistica, del Diotti:
• Cremona: Cattedrale, Palazzo Mina-Bolzesi, Museo Civico, Museo Berenziano
• Soresina (CR): Chiesa Parrocchiale di San Siro
• Bergamo: Cappella Colleoni, Biblioteca Angelo Mai, Accademia Carrara
• Alzano Lombardo (BG): Chiesa Parrocchiale/Museo di San Martino
• Ranica (BG): Villa Camozzi
• Stezzano (BG): Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista
• Lovere (BG): Accademia Tadini
• Iseo (BS): Pieve di Sant’Andrea
• Rudiano (BS): Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Nascente
I titolari delle diverse sedi sono stati contattati e la maggior parte ha già offerto la propria collaborazione, mettendosi a disposizione per l’organizzazione di visite o eventi da calendarizzare nel periodo della mostra. Numerosi i patrocini già accordati da parte dei Comuni, delle Province e delle Diocesi di riferimento. Gli Itinerari diotteschi rappresenteranno un’importante occasione di integrazione fra istituti culturali diversi e di valorizzazione dei territori: un metodo di lavoro e una proposta di turismo culturale destinati a lasciare il segno oltre limiti cronologici dell’esposizione. Dunque alcune opere saranno esposte a Casalmaggiore, altre invece potranno essere ammirate nei luoghi sopra elencati.
PARTNER – Questa mostra richiederà uno sforzo economico: un importante contributo è già pervenuto dalla Camera di Commercio di Cremona e sarà coinvolta Regione Lombardia a cui, oltre al patrocinio, si chiederà un contributo nell’ambito dei bandi aperti. Si stanno inoltre attivando forme di sponsorizzazione da parte di aziende private. Fondamentali saranno anche le risorse umane e importantissima sarà, da questo punto di vista, la rete che si creerà intorno all’evento. Al Comitato promotore della mostra hanno aderito localmente, ringraziati dal sindaco Bongiovanni, l’Associazione Il Torrione (gruppo storico che, in convenzione col Museo, supporta nell’apertura e in varie attività), l’Associazione Pro Loco, l’Associazione DiMusE (formata dagli operatori didattici che gestiscono i servizi educativi del Museo) e gli Istituti Scolastici cittadini (i due Istituti Comprensivi – uno dei quali intitolato proprio a Giuseppe Diotti – il Polo Romani e la Fondazione Santa Chiara). Altri soggetti potranno auspicabilmente entrare a far parte del Comitato nei prossimi mesi.
redazione@oglioponews.it