Grammofoni d'epoca e non solo: le macchine parlanti in mostra a Palazzo del Bue
Gli orari di apertura rimangono fissati il sabato e la domenica, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30”. Scuole e gruppi possono fruire di visite guidate durante la settimana contattando l’Assessorato alla Cultura del Comune (349 930 1985).

RIVAROLO MANTOVANO – Palazzo del BUE apre i battenti il prossimo 7 ottobre con una prestigiosa esposizione di grammofoni d’epoca a carica manuale. Fino al 18 novembre vi saranno esposti incredibili pezzi di antiquariato, concessi a titolo gratuito da collezionisti privati che hanno risposto positivamente alla sollecitazione giunta dall’Amministrazione comunale. Sarà infatti possibile ammirare cinquanta “macchine parlanti”, come venivano definite all’epoca, gli anni della “belle epoque”: fonografi, telegrafoni, grafofoni, grammofoni a rullo e a disco, gran parte dei quali funzionanti ed azionati da “motori a molla”, rigorosamente a carica manuale.
I due sistemi di registrazione e produzione del suono, quello a rullo ideato dallo statunitense Thomas Edison nel 1877 e quello a disco messo a punto dieci anni dopo dal tedesco Emile Berliber, hanno dato origine nel periodo della loro coesistenza, i decenni a cavallo tra il XIX e il XX secolo, ad una incredibile serie di varianti: dai grammofoni a Tromba ai portatili agli apparecchi “a mobiletto”, tutti oggetti originali restaurati dagli espositori per essere visivamente e sonoramente fuibili. Rulli a cera, cartoline musicali, dischi d’epoca (tra questi l’esemplare del più grande disco prodotto, un manufatto del diametro di 70 centimetri) completano la mostra, integrata da una interessante sezione iconografica e supportata da una sala per audiovisivi.
Obiettivo prioritario dell’evento espositivo è spiegare alle giovani generazioni l’evoluzione del percorso creativo: secoli di ricerche, intuizioni, brevetti hanno infatti portato l’ingegno umano a riprodurre i suoni e la musica con il Carillon, il Fonografo, il Grammofono… fino al moderno Bluetooth. Come ha voluto ribadire il Sindaco Massimiliano Galli, “se oggi è possibile, per le nuove generazioni, ripercorrere le tappe del formidabile ingegno che ha condotto l’Umanità dalla società rurale alla moderna; se a Palazzo del Bue possiamo ammirare un repertorio di oggetti unico nel suo genere; il merito è soprattutto di questi amatori collezionisti. La loro passione, unitamente alla tenacia, all’abilità ed alla generosità che li contraddistingue, ci ha consegnato un patrimonio storico culturale altrimenti condannato all’oblio e alla distruzione. Per questo motivo mi sento di ringraziarli singolarmente: Ernestino e Gisella Azzali, Gabriele Favagrossa, Maura Ferrari, Renato Lazzari, Gianfranco Magnani, Adriano Ogliosi, Paolo Vezzoni. Ne trarranno profitto soprattutto gli allievi delle scuole dell’obbligo, per i quali verranno organizzate visite guidate al di fuori dei consueti orari di apertura”.
Gli orari di apertura rimangono fissati il sabato e la domenica, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30”. Scuole e gruppi possono fruire di visite guidate durante la settimana contattando l’Assessorato alla Cultura del Comune (349 930 1985). Curatori ed instancabili Allestitori, i rivarolesi Sauro Poli e Ivano Schirolli che hanno proposto il tema e contattato i Collezionisti.
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